VESPA CRABRO (Calabrone)
Comunemente chiamato calabrone ,Vespa Crabro è la vespa che in Europa raggiunge le dimensioni maggiori .
Alle nostre latitudini, dopo aver trascorso l'inverno in un luogo riparato ,comincia la fondazione del nido verso inizio maggio, in alberi cavi o strutture di costruzione umana, come camini .
Calabrone operaia
Queste vespe foraggiano principalmente insetti, e sono per altro i più temuti nemici delle api. È noto che i calabroni prendano le api mentre sono intente a bottinare sui fiori: le immobilizzano con le zampe e recidono loro testa e arti per poi portare al nido il resto dell'insetto .Ben peggiori sono gli attacchi sferrati direttamente sugli alveari : le vespe uccidono con le potenti mandibole ,le api operaie ,fino a rendere la difesa coloniale inefficace. A questi punto penetrano nella colonia e la massacrano. Una colonia di api è una risorsa molto ricca di carboidrati e sostanze proteiche (larve, pupe, miele e polline), e l'alto tasso di prefazione da parte dei calabroni ,sta diventando un grosso problema per gli apicoltori .
Essendo un insetto onnivoro, si ciba anche di materiale vegetale, risultando particolarmente dannoso per l'agricoltura e, in particolare, per le coltivazioni di frutta come uva e mele.
Cosa succede se un calabrone punge?
A differenza delle api, il calabrone possiede un
pungiglione liscio, retrattile, direttamente collegato a ghiandole velenigene. Il pungiglione difficilmente rimane conficcato nella pelle della "vittima" in seguito alla prima puntura e ciò consente all'insetto di attaccare ripetutamente, incrementando la dose di veleno iniettata.
I sintomi indotti dalla puntura di calabrone possono essere diversi in funzione dell'individuo che viene attaccato dall'insetto. A tal proposito, è possibile distinguere una differente sintomatologia in individui normosensibili e in individui ipersensibili.
-Solitamente, negli individui non allergici, (normosensibili) la puntura di calabrone si manifesta con una reazione cutanea di tipo eritemato-edematosa (pomfo arrossato e gonfio) accompagnata da un dolore acuto che tende a risolversi nell'arco di un tempo relativamente breve.
-Negli individui che manifestano un'ipersensibilità nei confronti del veleno dell'insetto, invece, la reazione cutanea alla puntura di calabrone può essere più severa dando origine ad un gonfiore più accentuato (reazioni locali con diametro superiore ai 5-10 cm) rispetto a quanto avviene negli individui normosensibili. Anche il dolore percepito è generalmente più intenso e tende ad aumentare gradualmente invece che ridursi.
-In casi più gravi è altresì possibile andare incontro ad una reazione allergica sistemica - più o meno severa - che coinvolge distretti corporei differenti dando origine a sintomi, quali:
- Angioedema e gonfiore generalizzato;
- Orticaria generalizzata;
- Palpitazioni e aumento della frequenza cardiaca;
- Lieve febbre
- Spossatezza
-Quando il gonfiore generalizzato indotto dalla reazione alla puntura di calabrone interessa la gola e le vie aeree, si assiste ad una conseguente difficoltà respiratoria che necessita un intervento immediato.
-Infine, nei casi più gravi, è possibile incappare nello shock anafilattico, caratterizzato da:
- Vertigini
- Grave malessere
- Forte riduzione della pressione arteriosa
- Tachicardia
- Broncospasmo
- Cianosi e sensazione di soffocamento
- Perdita di coscienza
- Collasso cardiocircolatorio
Qualora dovesse comparire qualcuno dei suddetti sintomi in seguito ad una puntura di calabrone, è necessario contattare immediatamente i soccorsi sanitari e il proprio medico.
Trattamento di individui con allergia nota al veleno di calabrone
Gli individui con allergia nota al veleno inoculato con la puntura di calabrone, normalmente, vengono dotati dal proprio medico di un medicinale di emergenza costituito da un autoiniettore contenente adrenalina. Il paziente allergico dovrà portare il medicinale sempre con sé, seguendo tutte le istruzioni che verranno fornite dal medico.
Come prevenire la Puntura di Calabrone?
Visti i potenziali rischi connessi alla puntura di calabrone e al veleno da esso iniettato, la prevenzione è fondamentale:
- Evitare luoghi in cui sono notoriamente presenti nidi di calabroni; questi insetti, infatti, possono diventare particolarmente aggressivi se ci si trova in prossimità del loro nido.
- Evitare di sostare vicino ad alberi o altra vegetazione in cui sono presenti calabroni (ad esempio, in prossimità di alberi da frutto, viti, ecc.).
- Se è necessario sostare in una zona frequentata da calabroni (ad esempio, per motivi di lavoro: vendemmia, raccolta di frutta, potatura, ecc.), indossare camicie/maglie e pantaloni lunghi e aderenti e scarpe chiuse, in modo tale da proteggere la maggior parte del corpo.
- Durante picnic e pasti consumati all'aperto o in giardino, evitare di lasciare residui di cibo e bevande che potrebbero attirare l'attenzione di eventuali calabroni.
- Evitare di indossare abiti troppo larghi (al di sotto dei quali i calabroni potrebbero infiltrarsi) ed evitare profumi (in particolare, quelli dolci) che potrebbero attirare l'attenzione degli insetti.
- Qualora ci si accorga della presenza di uno o più calabroni, inoltre, è bene cercare di allontanarsi il più velocemente possibile, evitando movimenti bruschi (ad esempio, agitare le braccia per scacciarli) ed evitando tentativi di schiacciarli (un simile comportamento, infatti, potrebbe mettere ulteriormente in allarme l'insetto rendendolo più aggressivo).
- Le vespe regine possono passare l’inverno in guanti, stivali, cassetti o armadi tenuti in cantina o garage. Controllate il vestiario prima di utilizzarlo dopo l’inverno.
Curiosità
A partire dal 2016, in Italia, si stanno verificando periodici allarmi da "calabrone killer". In verità, questo nome non ha nulla a che vedere con il calabrone Vespa crabro.Il calabrone killer infatti, è un particolare tipo di vespa originaria della Cina considerata una specie aliena nella nostra Penisola. Questo insetto - il cui nome scientifico è Vespa velutina - si è guadagnato il nome di "calabrone killer" a causa della sua aggressività, delle sue punture potenzialmente letali per gli individui sensibili e a causa del suo aspetto, molto simile a quello del calabrone europeo tipico del nostro Paese. Non a caso, questa vespa viene comunemente chiamata anche con il nome di "calabrone asiatico".
Dott.ssa Ginevra Cusseau